
L’allenamento prorpriocettivo è un particolare tipo di allenamento che si basa sulla stimolazione del sistema neuro-motorio e che prevede una serie di esercizi che mirano a indurre una situazione di instabilità del corpo.
L’instabilità creata e la ricerca costante di un nuovo equilibrio permettono una rieducazione dei riflessi propriocettivi, al fine di ottenere nuovamente un ottimale controllo della postura e delle articolazioni interessate.
Ecco perché questo tipo di allenamento è indicato per:
- Un recupero completo dopo un trauma (ripristinando i riflessi interrotti a causa del trauma);
- Prevenire gli infortuni (avendo riflessi piu’ rapidi in risposta ad una situazione potenzialmente pericolosa per il corpo);
- Avere migliori risultati nell’allenamento sportivo (sviluppando il senso di equilibrio ed un maggior controllo del gesto tecnico).
L’allenamento propriocettivo deve essere studiato affinchè l’atleta venga posto in situazioni di disequilibrio, quindi ad attivare la risposta muscolare piu’ idonea per il ripristino dell’equilibrio corporeo.
Il miglioramento dell’equilibrio si verifica attraverso il mantenimento della posizione unito alla capacità di correggere velocemente gli sbilanciamenti.
Fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo sono energia, voglia e motivazione dell’atleta affinchè possa diventare lui stesso artefice del proprio miglioramento.
La tecnica dell’allenamento si basa su sollecitazioni controllate ed applicate alle articolazioni, utilizzando esercizi sia in scarico che in carico naturale, in appoggio sul terreno o su piani oscillanti di varia difficoltà come tavolette, bouncher skymmi, bosu, trampolini, ecc.
Un consiglio semplice, ma non scontato, che dovrebbe essere sempre dato durante l’allenamento prorpiocettivo è quello di svolgere tutti gli esercizi scalzi, al fine di avere una maggiore percezione dell’esercizio che si sta eseguendo e del proprio corpo in generale.
Per gli atleti che si sono già avvicinati a questa tipologia di allenamento e che hanno confidenza con gli attrezzi utilizzati, per intensificare la prestazione possono effettuare gli esercizi ad occhi chiusi.
Gli occhi chiusi eliminano i punti di riferimento dati dall’ambiente esterno che solitamente aiutano nel mantenimento dell’equilibrio (l’equilibrio è controllato anche dagli esterocettori –vista ed apparato vestibolare- che ricevono le informazioni dal mondo esterno e che insieme ai propriocettori danno le informazioni esatte sulla posizione del proprio corpo nello spazio).
Se si desidera rendere ancora piu’ difficoltosa l’esecuzione di un esercizio è possibile creare dei percorsi ad hoc con diversi attrezzi (tavolette, pedane e terreni instabili) dove si potrà camminare, saltare, correre, a seconda dell’atleta e dell’obiettivo che si desidera raggiungere.
Vediamo alcuni tra gli esercizi propriocettivi piu’ utilizzati:
- Esercizi in scarico con tavolette (ideali anche per il recupero degli infortuni).
Esempio: seduto con piede su tavoletta rettangolare, muovere la caviglia in avanti-dietro.
- Esercizi a carico naturale senza tavolette (tutti gli esercizi che prevedono l’uso del peso corporeo per indurre un disequilibrio e la conseguente ricerca di un nuovo equilibrio).
Esempio: ricerca dell’equilibrio in appoggio monopodalico (variante: mantenendo gli occhi chiusi o bendati)
- Esercizi a carico naturale con tavolette
Esempio 1: ricerca dell’equilibrio in appoggio bipodalico su tavola posizionata in verticale.
Esempio 2: ricerca dell’equilibrio in appoggio bipodalico su Bosu.
Esempio 3: ricerca dell’equilibrio in appoggio bipodalico su due tavolette differenti.
Non farti trovare impreparato!
Dai piu’ energia al tuo allenamento per incrementare al meglio la tua prestazione atletica nel tuo sport!